In Italia la figura professionale del responsabile di farmacovigilanza è obbligatoria presso le strutture sanitarie, le aziende farmaceutiche, il Ministero della Salute, Agenzie o Enti, quali le Regioni, preposti a tali compiti.
Il responsabile farmacovigilanza gestisce tutti gli aspetti che riguardano, appunto, il complesso di attività finalizzate all'identificazione, valutazione, comprensione e prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema correlato all'uso dei medicinali, perché il rapporto tra benefici e rischi sia favorevole per la popolazione a cui è destinato il prodotto farmaceutico.Questo professionista può svolgere la propria attività, come detto, in un’azienda dell’industria farmaceutica. Tra le sue mansioni vi è quella di assicurarsi che tutte le informazioni relative alla sicurezza dei prodotti arrivino a conoscenza del personale sanitario, tramite l’elaborazione di rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza, la gestione delle comunicazioni da e per il Ministero della Salute, e la diffusione di note informative e aggiornamenti ai medici che prescrivono i farmaci.Il responsabile farmacovigilanza può ricoprire incarichi anche presso strutture sanitarie, dove gestisce la banca dati dei prodotti relativi alla rete nazionale, e presso il Ministero della Salute, dove ha la funzione fondamentale di informatizzazione dei dati e gestione della rete di farmacovigilanza nazionale.A livello europeo, i Ministeri della Salute e le Agenzie sono in costante contatto tra loro, e fanno riferimento all’Agenzia Europea per la Valutazione dei Medicinali (EMA).
L’Uppsala Monitoring Centre rappresenta, infine, il centro referente su scala mondiale per la farmacovigilanza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Qui arrivano le segnalazioni di sospette reazioni avverse da farmaci, provenienti da tutto il mondo. Le segnalazioni convergono in un unico database che permette il monitoraggio costante della sicurezza dei farmaci presenti in commercio.
Compiti e principali attività
Lavoro nell’industria
Ogni azienda farmaceutica che sia titolare di un’Autorizzazione per
l’Immissione in Commercio (AIC) ha l’obbligo di nominare un Responsabile
del Servizio di Farmacovigilanza. Questo professionista, laureato in medicina e
chirurgia oppure in farmacia, chimica e tecnologie farmaceutiche, biologia,
chimica svolge compiti precisi volti al controllo di normativa e sicurezza del
farmaco:
assicura che tutte le informazioni relative alla sicurezza dei prodotti, dopo
che essi abbiano ottenuto l’AIC, siano portate rapidamente a conoscenza del
personale sanitario, anche tramite i contatti del servizio di informazione
scientifica della propria azienda.
elabora i rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza (Periodic Safety
Updated Report – PSUR) e trasmette al sistema nazionale di farmacovigilanza le
segnalazioni di sospette reazioni avverse gravi e inattese.
comunica all’Ufficio di Farmacovigilanza del Ministero della Salute qualsiasi
iniziativa adottata da altri Paesi in cui il farmaco è commercializzato sui
propri prodotti, per motivi di sicurezza.
diffonde ai medici prescrittori dei propri farmaci le note informative e gli
aggiornamenti sulla sicurezza, ogni volta vi siano nuove informazioni sul
profilo di tollerabilità del prodotto.
I tempi e le modalità per l’esecuzione di tali compiti sono stabiliti dalla
Direzione Generale per la valutazione dei Medicinali e la Farmacovigilanza del
Ministero della Salute, oltre che dalle Standard Operative Procedures (SOP) di
ciascuna azienda.
Lavoro presso strutture sanitarie (ASL, IRCCS)
La presenza di un responsabile di farmacovigilanza in ciascuna struttura
sanitaria (sia ospedaliera che territoriale) è obbligatoria. Questa figura
professionale coincide generalmente con il Responsabile del Servizio di
Farmacia negli ospedali e negli Istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico (IRCCS), con il Responsabile della Farmacia Territoriale nelle ASL.
I compiti del responsabile di farmacovigilanza sono molto precisi e
sovrapponibili, sia che si tratti di ASL che di ospedali.
Il professionista che si occupa di farmacovigilanza procede all’inserimento
delle segnalazioni nella banca dati telematica della rete nazionale di
farmacovigilanza, richiedendo al segnalatore eventuali approfondimenti sulle
sospette reazioni avverse. Egli deve inoltre acquisire dal segnalatore, per
tutte le reazioni avverse ad esito fatale, una relazione clinica dettagliata da
trasmettere al Ministero della Salute.
Nel rispetto della privacy del segnalatore, l’esperto in farmacovigilanza si fa
tramite fra il segnalatore stesso e l’industria farmaceutica coinvolta nella
segnalazione, nel caso in cui quest’ultima desideri avere ulteriori
informazioni sulla reazione avversa segnalata o voglia operare un follow-up del
paziente coinvolto.
Lavoro presso il Ministero della Salute
Il lavoro presso la Direzione Generale per la Valutazione dei Medicinali e la
Farmacovigilanza del Ministero della Salute prevede che l’esperto in
farmacovigilanza raccolga e valuti informazioni utili per la sorveglianza dei
medicinali, con particolare riguardo alle reazioni avverse, all’uso improprio e
all’abuso, tenendo in debita considerazione i dati relativi ai consumi.
Promuove il processo di informatizzazione di tutti i flussi di dati necessari
alla farmacovigilanza. Gestisce la rete telematica nazionale di
farmacovigilanza, che collega le strutture sanitarie, le regioni e le aziende
farmaceutiche. Opera in stretta collaborazione con l’Istituto Superiore di
Sanità (ISS), promuovendo e coordinando studi e ricerche di
farmacoutilizzazione, farmacovigilanza attiva e farmaco epidemiologia.
Il Ministero della Salute collabora inoltre con l’EMA, con gli organismi
competenti degli altri Stati membri dell’Unione Europea e con la Commissione
europea. Suo compito in questo ambito è la collaborazione alla costituzione e
gestione di una rete informatizzata europea, per agevolare lo scambio delle
informazioni inerenti la farmacovigilanza dei medicinali commercializzati nella
UE. Si occupa inoltre di fornire tempestivamente informazioni su eventuali
modifiche, sospensioni o revoche dell’autorizzazione di un medicinale
determinate da motivi di tutela della salute pubblica.
Lavoro presso le Regioni
Recentemente sono stati istituiti Centri Regionali di Farmacovigilanza che
collaborano con la Direzione presente nella sede centrale del Ministero della
Salute. La collaborazione fra questi due organismi avviane nella diffusione
delle informazioni al personale sanitario e la formazione degli operatori nel
campo della farmacovigilanza; nel fornire alla Direzione i dati sui consumi dei
medicinali a livello regionale, anche tramite la promozione e realizzazione di
campagne volte a stimolare le segnalazioni spontanee da parte degli operatori
sanitari.
I Centri Regionali di Farmacovigilanza possono potenzialmente fungere anche da
Centri di informazione sul farmaco.
Prospettive di carriera
L'addetto alla farmacovigilanza riporta gerarchicamente al Responsabile di
Farmacovigilanza.
Lo step successivo in questo tipo di carriera è quello di Senior Drug
Safety.